Erik – cartomante sensitivo

Erik è molto simile al mio vero nome, ma non è esattamente lui. Quando ho imboccato il cammino per essere il cartomante che sono oggi, operante a basso costo, ormai tanto ma tanto tempo fa, si usava trovare un nome d’arte.

Amici e parenti me ne hanno proposti un’infinità, alcuni anche molto evocativi, ma io mi chiamo Enrico, e farmi chiamare Cartomante Erik mi è sembrato un buon modo di non prendere in giro nessuno con un nome artefatto e nello stesso tempo che suonasse bene, tanto da ricordarselo facilmente.

E così oggi sono il cartomante sensitivo Erik. E poi non è Il nome che fa il cartomante, ma quello che dietro il nome esiste, di concreto, e la disponibilità a condividerlo con gli altri. Questo credo proprio sia il mio punto di forza: l’amore per le persone che mi spinge ad essere sempre positivo ed a credere in me stesso, cercando di trasmettere queste mie convinzioni a chi a me si rivolge per un consulto di cartomanzia, sia per amore, che per questioni di lavoro che per capire come sia il periodo, se fortunato o meno, per dare magari una svolta alla propria vita. Non ho una specializzazione, perché credo di essere stato capace, in tutti questi anni, di affinare la mia capacità di adeguarmi ed entrare in empatia con il consultante e con il problema che mi presenta.

Parlando con lui, ne percepisco le emozioni, mi arrivano le particolari sensazioni inconsce che da lui emanano e sia che si stia parlando di fortuna, come di lavoro, affari o sentimenti, io entro nel merito ed approfondisco fino ad arrivare alla previsione di quello che sarà e lo faccio a basso costo.

La cartomanzia come verità

La cosa più importante per me durante un consulto di cartomanzia, è dire sempre la verità. Non cerco mai di indorare la pillola, anche se quello che vedo potrebbe essere catastrofico. Sono fermamente convinto che ad ogni problema c’è una soluzione. Le carte mi dicono il problema, ma mi suggeriscono anche la soluzione.

La mia capacità sta sicuramente nel fatto di riuscire quasi sempre a far capire a chi a me si rivolge telefonicamente per quale motivo è arrivato a trovarsi nella situazione che vive e come fare per uscirne. Quasi sempre, dico, perché a volte il consultante è così smarrito, così refrattario a voler accettare quello che le carte dicono, che ha bisogno di più consulti per arrivare a farsene una ragione.

Casi disperati, dove qualcuno, soprattutto in amore, non voleva saperne di lasciar andare la persona per cui stava così male, e liberarsi finalmente del peso di un rapporto che non aveva nessuna possibilità di esistere, ne ho avuti più di uno, ma la costanza del consultante di chiamarmi e la pazienza da parte mia di spiegargli sempre e con estrema chiarezza quello che le carte dicevano, hanno portato a soluzione anche quelli.

La cartomanzia è un’arte. Con la cartomanzia si dipingono i quadri della vita. Io, il cartomante Erik, sono il pennello che la cartomanzia usa per tacciare sulla tela le linee guida affinché la creazione del quadro proceda spedita. Il consultante deve essere l’amante dell’arte, che ponendosi davanti al dipinto ne capisca l’essenza e ne intraveda il significato. Solo la completa sinergia tra arte, artista e utente si arriva all’armonia delle cose.

Se una di queste componenti manca o è parzialmente sviluppata, il quadro ne esce incomprensibile, e la serenità non arriva. A 60 anni passati, ho dipinto molti quadri, e gli acquirenti sono stati sempre soddisfatti, nessuno me li ha portati indietro. Fatti dipingere il tuo, tagliato su di te, con i colori che ti si addicono e con la dimensione della tela che sarà di tuo gusto.